UN QUARTO DI SECOLO VISSUTO TRA GRANDI EMOZIONI E STORIE IBLEE DI ECCELLENZA
“Ragusani nel mondo”, un brand che è già storia
Sembra ieri, ma sono passati 25 anni da quel lontano 28 agosto 1995, quando, forse casualmente, partì un evento destinato a segnare la storia recente della cultura iblea a cavallo dei due secoli. Il cav. Pippo Giuffrè, il meno noto dei fratelli ragusani affermatisi sull’altra sponda dell’Atlantico, veniva coinvolto dal direttivo dell’Associazione per celebrare la prima edizione di un Premio che negli anni ha portato nelle case degli iblei, ma non solo, figure di conterranei affermatisi in ogni settore dell’attività umana fuori dei nostri confini. Si partì su un palco spoglio di qualunque scenografia, alla vigilia della festa di San Giovanni, proprio per significare il valore di omaggio all’emigrato ragusano, che in genere torna nella città natia durante la festa del patrono.
Da Festa dell’Emigrato, in particolare di quelli della prima generazione, il Premio negli anni divenne vetrina per le storie di ordinaria affermazione, raccontando anche la nuova emigrazione, quella cosiddetta ‘intellettuale’, che è ritornata a impoverire il territorio ibleo con l’esportazione di numerosi cervelli. Da allora il Premio è cresciuto, ha svestito in parte i panni originali per assurgere ad evento che promuove la ragusanità di successo, una sorta di giorno dell’Orgoglio ibleo, stimolando attorno ad esso un interesse sempre crescente e raggiungendo un eccellente livello organizzativo, che ne fa un evento di punta nel calendario delle manifestazioni iblee, invidiato ed ammirato fuori dei confini locali.
Dal 1995 al 2019, oltre un centinaio di iblei in passerella sul palco del Premio, volti per la maggior parte sconosciuti al grande pubblico ma portatori di belle storie umane e professionali, con alcune presenze di assoluto rilievo internazionale, che hanno fatto da trampolino per lanciare l’evento verso vette di notorietà e interesse impensabili in quella epica data della prima edizione. Su tutti l’attrice Susan Sarandon, star del cinema di Hollywood, ragusanissima per via del nonno materno Giuseppe Criscione, che lasciò Ragusa nel 1901 per imbarcarsi su un piroscafo alla ricerca dell’Eldorado Americano. Il Premio è diventato un motivo di richiamo anche per importanti e prestigiose Istituzioni Nazionali. Come non ricordare a tal fine la Banda dei Carabinieri, icona e testimonial della Cultura musicale Italiana in tutto il Mondo, definita la più prestigiosa Orchestra per fiati nel panorama internazionale, che, anche grazie al supporto del Comando provinciale dell’Arma, è stata ospite del Premio in ben tre edizioni, nel 2009, nel 2011 e nel 2017, regalando momenti indimenticabili a quanti hanno avuto la fortuna di assistere ai vari concerti, a Ragusa, Chiaramonte, Modica e Comiso.
Il Premio è stato rappresentativo di tutta l’area iblea, e le storie raccontate si riferiscono nel tempo a tutti i Comuni della Provincia di Ragusa, momento aggregante per i Sindaci e le rispettive comunità, orgogliose dei propri figli che hanno fatto passerella sul palco del Premio. Tantissimi i ricordi e gli aneddoti legati ad un bellissimo periodo, all’interno di una rete che negli anni si è arricchita di sempre nuove maglie, che ha creato amicizie e rapporti fra i premiati e la comunità iblea, e fra loro stessi e con l’Associazione, determinando l’insorgere di una nuova comunità internazionale di eccellenze, composta da persone orgogliose della propria appartenenza e della comune identità. Dal Premio è nato un nuovo “BRAND”, quello dei “Ragusani nel Mondo”, riconosciuto in modo sempre crescente, consolidato e alimentato ogni anno con sempre nuove storie ed eccellenze.
S.D.
“Ragusani nel mondo”, un brand che è già storia
Sembra ieri, ma sono passati 25 anni da quel lontano 28 agosto 1995, quando, forse casualmente, partì un evento destinato a segnare la storia recente della cultura iblea a cavallo dei due secoli. Il cav. Pippo Giuffrè, il meno noto dei fratelli ragusani affermatisi sull’altra sponda dell’Atlantico, veniva coinvolto dal direttivo dell’Associazione per celebrare la prima edizione di un Premio che negli anni ha portato nelle case degli iblei, ma non solo, figure di conterranei affermatisi in ogni settore dell’attività umana fuori dei nostri confini. Si partì su un palco spoglio di qualunque scenografia, alla vigilia della festa di San Giovanni, proprio per significare il valore di omaggio all’emigrato ragusano, che in genere torna nella città natia durante la festa del patrono.
Da Festa dell’Emigrato, in particolare di quelli della prima generazione, il Premio negli anni divenne vetrina per le storie di ordinaria affermazione, raccontando anche la nuova emigrazione, quella cosiddetta ‘intellettuale’, che è ritornata a impoverire il territorio ibleo con l’esportazione di numerosi cervelli. Da allora il Premio è cresciuto, ha svestito in parte i panni originali per assurgere ad evento che promuove la ragusanità di successo, una sorta di giorno dell’Orgoglio ibleo, stimolando attorno ad esso un interesse sempre crescente e raggiungendo un eccellente livello organizzativo, che ne fa un evento di punta nel calendario delle manifestazioni iblee, invidiato ed ammirato fuori dei confini locali.
Dal 1995 al 2019, oltre un centinaio di iblei in passerella sul palco del Premio, volti per la maggior parte sconosciuti al grande pubblico ma portatori di belle storie umane e professionali, con alcune presenze di assoluto rilievo internazionale, che hanno fatto da trampolino per lanciare l’evento verso vette di notorietà e interesse impensabili in quella epica data della prima edizione. Su tutti l’attrice Susan Sarandon, star del cinema di Hollywood, ragusanissima per via del nonno materno Giuseppe Criscione, che lasciò Ragusa nel 1901 per imbarcarsi su un piroscafo alla ricerca dell’Eldorado Americano. Il Premio è diventato un motivo di richiamo anche per importanti e prestigiose Istituzioni Nazionali. Come non ricordare a tal fine la Banda dei Carabinieri, icona e testimonial della Cultura musicale Italiana in tutto il Mondo, definita la più prestigiosa Orchestra per fiati nel panorama internazionale, che, anche grazie al supporto del Comando provinciale dell’Arma, è stata ospite del Premio in ben tre edizioni, nel 2009, nel 2011 e nel 2017, regalando momenti indimenticabili a quanti hanno avuto la fortuna di assistere ai vari concerti, a Ragusa, Chiaramonte, Modica e Comiso.
Il Premio è stato rappresentativo di tutta l’area iblea, e le storie raccontate si riferiscono nel tempo a tutti i Comuni della Provincia di Ragusa, momento aggregante per i Sindaci e le rispettive comunità, orgogliose dei propri figli che hanno fatto passerella sul palco del Premio. Tantissimi i ricordi e gli aneddoti legati ad un bellissimo periodo, all’interno di una rete che negli anni si è arricchita di sempre nuove maglie, che ha creato amicizie e rapporti fra i premiati e la comunità iblea, e fra loro stessi e con l’Associazione, determinando l’insorgere di una nuova comunità internazionale di eccellenze, composta da persone orgogliose della propria appartenenza e della comune identità. Dal Premio è nato un nuovo “BRAND”, quello dei “Ragusani nel Mondo”, riconosciuto in modo sempre crescente, consolidato e alimentato ogni anno con sempre nuove storie ed eccellenze.
S.D.